Cenni di Videolaparoscopia
La videolaparoscopia ha conosciuto una travolgente crescita in pochissimi anni rivoluzionando la chirurgia tradizionale e ponendo le basi per ulteriori affascinanti sviluppi che hanno già stravolto tecniche e dogmi.
La prima laparoscopia effettuata nell’uomo da Jacobeus risale al 1910. Lo scopo era diagnostico in un caso di ascite. Si deve aspettare il 1929 per registrare un importante passo avanti quando Kalk suggerì l’esecuzione di una seconda puntura per l’induzione dello pneumoperitoneo e si deve arrivare agli anni “50 per assistere alla comparsa della tecnologia a fibre ottiche.
Nell’edizione originale del 1977 sul Sabiston “Texbook of surgery” testo di riferimento per la chirurgia, questa tecnica veniva accennata in tre-quattro righe. Dopo la prima appendicectomia per via laparoscopica effettuata nel 1983, questa metodologia è cresciuta in maniera vertiginosa.
Oggi, quindi in meno di diciasette anni, questa tecnica trova ormai le stesse indicazioni operative della chirurgia “tradizionale” che ha un secolo di vita, ma con il grosso vantaggio di essere meno invasiva perché non viene “aperta” la cavità addominale, essere associata ad una minore morbidità, una durata delle degenza ospedaliera inferiore, e dei risultati cosmetici ed una soddisfazione da parte del paziente sicuramente migliori. Possiamo infatti oggi dire che virtualmente, nessuno organo addominale è esente da una possibilità di approccio con tecnica laparoscopica.
Ma le opportunità che potrà offrire questa tecnica sono ancora da esplorare completamente.
Già alcuni autori propongono l’utilizzo nell’ambito della politica del “day-case surgery”, e sono già in attività dei prototipi che grazie a un controllo telemetrico a grande distanza della strumentazione chirurgica permettono ad un chirurgo che si trova in altra sede di effettuare l’intervento grazie all’ausilio di questi robot.
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